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Introduzione

L’implantologia sottoperiostale rappresenta una soluzione altamente specializzata per chi necessita di sostituire denti mancanti ma non dispone di sufficiente osso mascellare per un impianto tradizionale. A differenza degli impianti endossei, che vengono inseriti direttamente nell’osso, l’impianto sottoperiostale si posiziona sotto il periostio, adattandosi alla forma della mascella.

Questo articolo dello Studio Dentistico Banzi a Cento scopriremo come si fa un impianto sottoperiostale, come funziona, chi può sottoporsi al trattamento, quali sono i vantaggi e i rischi, come avviene l’intervento e come gestire il post-operatorio. Capirai perché è fondamentale affidarsi a un dentista specializzato per un risultato sicuro e duraturo.

Come si fa un impianto sottoperiostale
Come si fa un impianto sottoperiostale

Che cos’è un impianto sottoperiostale?

L’impianto sottoperiostale è una struttura protesica posizionata sotto il periostio, cioè lo strato di tessuto che riveste l’osso mascellare, ma sopra l’osso stesso. Questa caratteristica lo distingue dagli impianti endossei, che vengono inseriti all’interno dell’osso.

È indicato principalmente nei pazienti con atrofia ossea severa, quando l’osso non è sufficiente a supportare un impianto tradizionale senza interventi di rigenerazione ossea. La struttura dell’impianto sottoperiostale è personalizzata: prima dell’intervento si effettuano radiografie e tac 3D della mascella per costruire un modello su misura, in titanio biocompatibile, resistente e sicuro.

Il vantaggio principale di questa tipologia di impianto è che permette di sostituire denti mancanti anche in situazioni complesse, senza ricorrere a interventi invasivi di innesto osseo. L’impianto sostiene sia denti singoli sia protesi multiple, ripristinando funzionalità masticatoria ed estetica.

Va sottolineato che nessuna procedura fai-da-te è sicura in questo contesto. Tentativi di costruire o inserire impianti senza competenza medica possono portare a infezioni gravi, rigetto e danni permanenti all’osso mascellare.

Come funziona un impianto sottoperiostale?

L’impianto sottoperiostale funziona come un supporto stabile per la protesi dentale, consentendo di sostenere corone o ponti anche in assenza di sufficiente volume osseo. La procedura prevede una valutazione preliminare con radiografie e TAC per creare un modello tridimensionale della mascella. Questo modello viene utilizzato per realizzare una struttura su misura in titanio, che combacia perfettamente con l’osso.

Durante l’intervento chirurgico, viene praticata un’incisione sulla gengiva e l’impianto viene inserito sotto il periostio. Non penetra nell’osso, ma si adatta alla sua forma. Dopo il posizionamento, l’impianto si integra stabilmente con i tessuti circostanti e, dopo un periodo di guarigione, è pronto per supportare la protesi definitiva. Il risultato è una struttura sicura, resistente e personalizzata che permette di ripristinare sia la funzione masticatoria sia l’estetica del sorriso. La chiave del successo è la precisione nella progettazione dell’impianto e l’esperienza del chirurgo implantologo.

Chi può fare un impianto sottoperiostale?

Non tutti i pazienti sono candidati ideali per un impianto sottoperiostale. Questo trattamento è indicato principalmente per chi presenta perdita ossea significativa e impossibilità di ricorrere a impianti endossei senza innesti. È pensato per pazienti adulti con crescita ossea completata e buona salute generale, senza malattie che compromettano la guarigione o la risposta immunitaria.

Prima dell’intervento, il dentista valuta la storia clinica del paziente e verifica la salute orale generale, includendo gengive e tessuti circostanti. La candidabilità all’impianto sottoperiostale dipende dalla quantità di osso residuo, dallo stato delle gengive e dalla capacità del paziente di seguire correttamente le indicazioni post-operatorie. Il trattamento non è consigliato per chi soffre di gravi patologie croniche non controllate o per pazienti con infezioni attive nella bocca, che richiedono soluzioni alternative più sicure.

Quali sono i vantaggi dell’implantologia sottoperiostale?

L’implantologia sottoperiostale offre numerosi vantaggi, soprattutto per pazienti con atrofia ossea. Consente di evitare innesti ossei complessi perché la struttura si adatta all’osso esistente, riducendo il rischio e la complessità dell’intervento. Ogni impianto è personalizzato sulla forma della mascella del paziente, garantendo stabilità alla protesi e permettendo di sostenere denti singoli o ponti multipli in modo sicuro e duraturo.

Inoltre, ripristina la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso, grazie alla biocompatibilità del titanio, che riduce al minimo il rischio di rigetto. Rispetto ad altre tecniche, l’implantologia sottoperiostale permette di ottenere risultati affidabili anche in casi complessi, senza ricorrere a procedure invasive aggiuntive.

Quanto dura un impianto sottoperiostale?

La durata di un impianto sottoperiostale dipende da diversi fattori: qualità del materiale, tecnica chirurgica, igiene orale e controllo regolare dal dentista. In generale, un impianto sottoperiostale ben posizionato può durare decenni, se mantenuto correttamente.

È fondamentale sottoporsi a visite di controllo periodiche, che permettono di verificare la stabilità dell’impianto e lo stato dei tessuti circostanti. Anche una buona igiene domiciliare è essenziale: spazzolamento, uso del filo interdentale e sciacqui specifici riducono il rischio di infezioni o infiammazioni.

Cosa aspettarsi durante e dopo l’intervento

L’intervento per inserire un impianto sottoperiostale è chirurgico, ma meno invasivo rispetto a soluzioni con innesti ossei. Durante l’operazione, viene praticata un’incisione nella gengiva e l’impianto viene posizionato sotto il periostio, fissandosi stabilmente alla mascella. L’intervento si esegue in anestesia locale e la durata varia in base al numero di impianti da inserire.

Dopo l’intervento, è normale avvertire gonfiore e lieve dolore per alcuni giorni. Il dentista fornisce indicazioni precise su alimentazione, igiene e farmaci analgesici o antibiotici se necessari. Nei giorni successivi è importante seguire scrupolosamente le istruzioni fornite. Dopo alcune settimane, l’impianto sarà pronto per sostenere la protesi definitiva e permettere di masticare normalmente.

Come prendersi cura di un impianto sottoperiostale

Prendersi cura di un impianto sottoperiostale significa mantenere gengive sane e pulizia orale perfetta. È importante spazzolare i denti con delicatezza almeno due volte al giorno, pulire gli spazi interdentali con filo o scovolini e utilizzare collutori specifici su indicazione del dentista. Le visite di controllo periodiche sono indispensabili per monitorare lo stato dell’impianto e dei tessuti circostanti. Nei primi mesi, l’alimentazione deve essere equilibrata e priva di cibi troppo duri o appiccicosi, per ridurre il rischio di traumi e favorire la guarigione.

Seguire queste indicazioni riduce i rischi di infezioni e infiammazioni, assicurando la stabilità dell’impianto e la durata della protesi nel tempo.

Conclusione sull’impianto sottoperiostale

L’impianto sottoperiostale è una soluzione sicura e duratura per chi soffre di perdita dentale e insufficiente osso mascellare. Grazie alla personalizzazione, alla biocompatibilità del titanio e alla precisione chirurgica, permette di recuperare estetica, funzione masticatoria e qualità della vita.

Affidarsi a un dentista specializzato è fondamentale: solo un professionista può valutare correttamente candidabilità, progettare l’impianto su misura e seguire il paziente nel post-operatorio.Se stai cercando una soluzione affidabile per i tuoi denti mancanti e vuoi capire se l’implantologia sottoperiostale è adatta a te, prenota oggi una visita presso lo Studio Dentistico Banzi. La valutazione iniziale è il primo passo verso un sorriso completo e funzionale.

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