Gnatologia: il rimedio al dolore alla mandibola

È la branca dell’odontoiatria che si occupa del corretto rapporto e funzionamento della mandibola nei confronti della mascella. Negli ultimi anni è stato riscontrato come una non corretta occlusione dentale possa influenzare la posizione della colonna vertebrale e di conseguenza la postura di un individuo, provocando anche fastidi e sintomi come il dolore alla mandibola. L’apparato masticatorio, infatti, entra in gioco in numerose funzioni come respirazione, fonazione, masticazione e deglutizione. Queste sono funzioni estremamente complesse e possono, in vario modo, influenzare l’equilibrio corporeo generale a causa dei rapporti anatomici e funzionali con le strutture deputate al controllo della postura. Pertanto, uno scorretto rapporto tra i mascellari è causa di un malfunzionamento dell’apparato masticatorio e dell’apparato muscolare del viso, con conseguenze anche a livello posturale. Questa patologia viene chiamata disfunzione temporo-mandibolare. Sintomatologia I sintomi tipici più o meno presenti in funzione della gravità del quadro clinico del paziente affetto da disfunzione temporo-mandibolare sono:
  •  mal di testa di tipo muscolo-tensivo in regione frontale,
  • dolore in regione auricolare e/o in regione zigomatica, che può coinvolgere la zona orbitale,
  • dolore e tensione muscolare cervicale,
  • capogiri soprattutto nei cambiamenti di posizione repentini,
  • acufeni, ronzii
  • rumore di scatto nell’apertura della bocca (click articolare),
  • dolore alla mandibola
  • difficoltà di apertura della bocca (blocco articolare).
  Nell’ambito delle disfunzioni cranio-mandibolari che diventano una causa primaria o una concausa di una disfunzione posturale globale, ad oggi il mezzo di gran lunga più adoperato e di maggiore efficacia è il bite anche conosciuto come Placca di Michigan. Il bite non è altro che una placchetta di resina trasparente che modifica temporaneamente l’occlusione dentaria per permettere una migliore funzione muscolare di tutti i giorni. Infatti, grazie ad un bite bilanciato secondo la dentatura del paziente, tutto il sistema muscolare cranio-cervicale può lavorare al meglio e i sintomi come il dolore alla mandibola scompaiono a poco a poco. La terapia con bite deve considerarsi sempre, o quasi, terapia palliativa, in quanto permette di modificare in modo reversibile e veloce lo schema occlusale pre-esistente senza intervenire in modo definitivo sulla dentatura del paziente. Questo dispositivo viene usato anche per correggere parafunzioni come il digrignamento (o bruxismo) e serramento dei denti, soprattutto durante il sonno. La terapia ortodontica rimane la terapia di elezione per risolvere definitivamente i disturbi cranio-mandibolari.
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